Le formule di #iad16: la unconference

Venerdì 18 novembre avrà luogo un grande, grandissimo open space.

La giornata è organizzata secondo la formula della Open Space Conference, talvolta detta anche Unconference (non-conferenza), un format particolarmente interessante che si sposa con la filosofia Agile.
Differentemente da una conferenza convenzionale, che prevede una fase di progettazione e preparazione dei contenuti e dei vari talk (per esempio tramite il classico call for paper),  una Open Space Conference rappresenta solo il contenitore e quindi gli aspetti logistici della conferenza, dalla location all’allestimento delle varie sale.

Gli argomenti trattati emergeranno dai partecipanti stessi; l’evento inizierà, infatti, con una prima fase, denominata marketplace.
Il risultato del marketplace è un’agenda visuale, dove man mano vanno a posizionarsi le proposte che emergono dal pubblico. Man mano che le proposte sono presentate, la board prende forma fino a diventare il programma della giornata, suddiviso per spazi e fasce orarie.
Alla fine del marketplace la non-conferenza può avere inizio 🙂

Il formato è, quindi, molto semplice e libero: ogni partecipante può proporre sessioni a.) in quanto esperto di un vario tema o b.) perché ha una domanda, un dubbio, un problema da risolvere e può trovare nell’audience della conferenza persone che hanno delle risposte utili. Inoltre potrà assistere alle sessioni da cui ricaverà più valore.

La formula prevede quattro princìpi:

  1. Chiunque partecipa è la persona adatta
  2. Quando inizia è il momento giusto
  3. Qualsiasi cosa accada, è la cosa che doveva accadere
  4. Quando è finita, è finita

ed una semplice legge, ovvero la “Legge dei due piedi“: se non sto imparando o contribuendo, vado alla ricerca di un posto dove farlo.