Andrea Provaglio

Andrea Provaglio è un professionista nel campo dello sviluppo industriale del software, con un’esperienza di circa vent’anni maturata in tre continenti diversi.

Il suo contributo è rivolto a migliorare la qualità del software prodotto ed a creare migliori team di sviluppo; ed a sostenere la crescita delle singole persone sotto il profilo sia tecnico che relazionale.

Assiste aziende ed organizzazioni di ambiti e dimensioni diverse, che spaziano dalla Commissione Europea a Bruxelles o grandi banche multinazionali, fino a piccole e dinamiche aziende informatiche.

Andrea Provaglio
Biografia
Il lavoro di Andrea verte principalmente sulle seguenti aree:

  • Adozione di metodi Agile, quali Extreme Programming (XP) e Scrum
  • Sviluppo di soft skill per team ed organizzazioni
  • Coaching e formazione sulla programmazione per la piattaforma Java/J2EE
  • Progettazione del software, Best Practices e Design Patterns
  • Progettazione e sviluppo di applicazioni Web/Enterprise per grandi aziende
  • Assessment architetturali
  • Assessment delle competenze
  • Team building

Andrea è stato speaker ad importanti conferenze internazionali del settore, a volte di fronte a platee di 1000-2000 persone, ed ha contribuito ad alcuni libri e pubblicazioni.

Ha inoltre sviluppato un suo personale approccio verso la produzione industriale del software che, oltre a coltivare le competenze tecniche dei singoli, integra e bilancia alcune pratiche di organizzazione dei team già presenti nell’industria del software con alcuni principi che vengono da discipline umanistiche, in modo particolare con una visione sistemica.

Attualmente opera in Europa; in precedenza ha anche lavorato per quattro anni negli Stati Uniti con un visto di tipo O-1 per “abilità straordinarie nelle Scienze”.

Blog & Profili
Andrea Provaglio è presente su internet tramite siti web, blog e social network:

IAD Session
Andrea presenterà allo IAD 2010 la session Note to managers: IT is different, get over it.

Vi è una crescente tendenza nell’industria dell’IT a riconoscere come le pratiche generali che utilizziamo per sviluppare software – la natura stessa del nostro approccio e quindi il modo in cui generiamo valore – sono efficaci entro certi limiti, ma sono anche parzialmente inadatte al tipo di prodotti che realizziamo; e che le stesse pratiche sono responsabili in gran parte dell’inefficienza di cui soffre l’industria dell’IT.